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Excelsior 2° trimestre 2014

 Considerando i movimenti occupazionali nel loro insieme (riferiti al lavoro alle dipendenze e al lavoro atipico), le entrate ammontano nel secondo trimestre a 1.570 unità, con una variazione tendenziale del +18%. Di queste entrate  il 56% sono dipendenti non stagionali, il 22% stagionali, il 15% lavoratori interinali e il 7% si suddivide tra contratti di somministrazione,  collaborazioni occasionali e incarichi professionali con partita IVA. I saldi occupazionali (differenza tra entrate e uscite che per questo trimestre ammontano a 1.470) sono positivi per tutte le diverse modalità contrattuali, ad eccezione delle collaborazioni a progetto.

Le assunzioni a tempo indeterminato, invece, risultano pari a 330 unità, circa il 27% dei contratti alle dipendenze, una quota inferiore al dato regionale (31,7%) ma superiore a quello nazionale (18,7%).

Le assunzioni a tempo determinato ammontano a 770, di queste il 44% viene attivato per far fronte a lavori stagionali, il 19% per coprire picchi di attività, il 19% in sostituzione temporanea di personale e il 18% come periodo di prova.

Il 69% del totale delle assunzioni di lavoratori dipendenti programmate nella provincia di Mantova si concentra nei servizi, in linea con quanto avvenuto nel trimestre precedente. Tra i servizi ad esprimere una maggior richiesta di lavoro è il settore turismo-ristorazione (per il 24% delle assunzioni), seguono le attività degli “altri servizi” con il 16% e quelle del commercio con il 15%. L’industria attiva nuovi contratti di lavoro nel settore della metalmeccanica ed elettronica (11%), nel tessile-abbigliamento (8%) e nelle altre industrie e costruzioni (11%) (Fig. 1).

I profili professionali più richiesti sono quelli inerenti alle attività commerciali e dei servizi (42%), a cui seguono gli operai specializzati e conduttori di impianti (29%), i profili “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici) con l’11% dei posti, le professioni impiegatizie e i profili generici con il 9% per entrambi.

Nel dettaglio delle professioni, le più richieste nella provincia di Mantova, sono i profili tipici del turismo e della ristorazione (cuochi e camerieri), commessi e personale qualificato nelle vendite, gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici, i conduttori di mezzi di traporto e di macchinari mobili e gli operatori dell’assistenza sociale e dei servizi sanitari (Fig. 2).

Rispetto allo scorso trimestre rimangono invariate le difficoltà attese dalle imprese nel reperire i profili desiderati, confermando una percentuale del 12%, un valore che si colloca in posizione intermedia tra il risultato lombardo (13,5%) e quello nazionale (10,7%). I problemi nel trovare personale sono legati più alla scarsità di candidati disponibili a ricoprire la posizione richiesta (8%) che non all’inadeguatezza in termini di competenze e di esperienza possedute (4%). Le difficoltà nel reperimento riguardano in particolare la scarsa presenza delle figure ricercate (8%), piuttosto che l’inadeguatezza della preparazione dei candidati (4%). I settori che denunciano una maggior fatica nella ricerca di occupazione sono i servizi avanzati a supporto delle imprese (28%), le industrie metalmeccaniche ed elettroniche (25%) e le industrie tessili e dell’abbigliamento (18%). All’opposto, i settori in cui le problematiche in fase di ricerca sono quasi nulle sono i servizi alle persone e gli altri servizi (5%) e i servizi turistici (7%).

Le aziende mantovane richiedono un’esperienza di lavoro per ben oltre la metà dei nuovi inserimenti (63%), quota superiore sia a quella nazionale (60%) che a quella regionale (56%). Al 19% dei candidati mantovani viene richiesta una esperienza nella professione e al 44% un’esperienza almeno nel settore dell’impresa. L’esperienza è un requisito ritenuto necessario  soprattutto per le assunzioni nel terziario (67%), mentre nell’industria è richiesta per poco più della metà delle entrate (53%). I settori più esigenti sul fronte dell’esperienza sono il turismo e ristorazione (78% delle assunzioni) e le costruzioni (per il 73%). Le altre industrie e i servizi avanzati, al contrario, sono più disponibili ad assumere personale inesperto.

Per il 43% dei contratti di lavoro dipendente le aziende richiedono almeno un diploma, per il 7% una laurea e per il 15% una qualifica professionale.  La quota di personale con una formazione medio-alta, che complessivamente in questo trimestre ammonta al 50%, rimane inferiore a quella regionale (con il 59% delle assunzioni), ma supera quella italiana (al 48,5%).

Per il primo trimestre dell’anno, le opportunità offerte specificamente alle donne interessano il 19% delle assunzioni che si concentrano, in particolare, nei servizi rivolti alle persone, nell’industria tessile e dell’abbigliamento, nel commercio e nei servizi legati al turismo e alla ristorazione.

La preferenza di giovani al di sotto dei 30 anni riguarda il 28% delle assunzioni, impiegabili soprattutto nelle altre industrie e nelle industrie metalmeccaniche ed elettroniche, nel commercio e negli altri servizi. Considerando le assunzioni per cui è indifferente l’età, che riguardano il 57% del totale, le opportunità per i giovani crescono all’85%.